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Una delle più frequenti cause di frattura del corpo vertebrale è l'osteoporosi. Come è noto, l'osteoporosi è una condizione clinica caratterizzata dalla riduzione della massa ossea che comporta l'aumento della fragilità dell'osso e conseguente incremento del rischio di fratture.

Le fratture su base osteoporotica si verificano anche per traumi di modesta entità e interessano tipicamente segmenti a prevalente composizione ossea spugnosa, come il corpo vertebrale, il collo del femore e le ossa del polso. Tra tutte le fratture su base osteoporotica, quelle vertebrali sono le più "precoci" e le più comuni. La tipica frattura vertebrale osteoporotica è la frattura da compressione e interessa più frequentemente le vertebre del tratto dorsale intermedio e quelle del tratto dorsolombare. Quando la frattura si produce spontaneamente, cioè in assenza di traumatismi rilevanti, viene anche chiamata cedimento vertebrale. A differenza delle fratture osteoporotiche in altre sedi, quelle vertebrali possono anche non essere riconosciute in fase acuta, sia perchè il dolore può essere inizialmente transitorio o scambiato con il dolore da fenomeni artrosici, sia per la possibile difficoltà interpretativa dell'esame radiografico della colonna. Per tali motivi un paziente anziano, con dolore vertebrale persistente, che non migliora con i comuni farmaci analgesici, ha elevate probabilità di avere una frattura vertebrale.

La diagnosi e il trattamento delle fratture vertebrali hanno importanza rilevante considerando l'alto rischio di invalidità a lungo termine conseguente alla progressiva deformità vertebrale causata dalla frattura; basti pensare alla relazione tra l' ipercifosi dorsale ("gobba"), caratteristica di soggetti che hanno avuto fratture dorsali, e la riduzione della capacità respiratoria. Inoltre il progressivo incurvamento in avanti delle colonna comporta un sovraccarico di lavoro della sua muscolatura, con conseguente mal di schiena cronico; caratteristico anche l'accorciamento del tronco e l'abbassamento della statura. Tutto questo influisce negativamente sulle attività della vita quotidiana come il vestirsi, il mangiare e il camminare, con importanti sequele quali la malnutrizione, l'insonnia, la perdita di indipendenza o l'isolamento. L'invalidità del paziente anziano, inoltre, innesca un meccanismo a cascata poiché l'immobilità comporta il peggioramento dell'osteoporosi che a sua volta induce un aumento ulteriore del rischio di fratture non solo vertebrali, e quindi di invalidità.
Il trattamento delle fratture su base osteoporotica può essere di tipo medico-conservativo o chirurgico.

Il corsetto rappresenta il trattamento conservativo che grazie alle sue caratteristiche tecniche, specificate nei disegni, mantiene in iperestensione la colonna vertebrale scaricando il peso dalla vertebra fratturata, e dando la possibilità all’osso di cicatrizzarsi.